Stefano Sguotti cambia vita a 52 anni e realizza il sogno di diventare Chef
Da perito tecnico agrario e rappresentante, Stefano Sguotti decide di svoltare la sua vita diventando Chef a 52 anni iscrivendosi al Corso per la Qualifica di Cuoco
Stefano, raccontaci chi sei…
Sono un cinquantenne con un diploma in perito tecnico agrario, anche se in realtà non ho mai esercitato la professione. Il mio percorso lavorativo è iniziato come magazziniere di un’azienda, dove ho lavorato con sacrificio per 17 anni. Successivamente sono stato agente di commercio, mi occupavo quotidianamente di rappresentare un’azienda, fino a quando ho deciso di frequentare il Corso per la Qualifica di Cuoco e la mia vita è cambiata un’altra volta. Questa volta, completamente!
Perchè hai deciso di intraprendere il Corso per la Qualifica di Cuoco?
Ho sempre avuto una fortissima passione per la cucina, ma il lavoro mi portava via tanto tempo e l’idea di frequentare un corso mi sembrava impossibile da conciliare con i miei orari lavorativi. Un giorno una cliente mi ha parlato dell’Accademia delle Professioni di Noventa Padovana, suo marito aveva frequentato un corso e ne era rimasto davvero soddisfatto.
Così ho iniziato a fare qualche ricerca su internet e ho deciso di presentarmi in Accademia, per visitarla e ricevere ulteriori informazioni.
Quando sono entrato in Accademia sono stato subito accolto con entusiasmo, mi è stato presentato il corso che grazie alla sua impostazione oraria, mi avrebbe permesso di continuare la mia professione di rappresentante; successivamente mi hanno fatto visitare la cucina, dove dopo aver varcato la porta ho provato un mix di emozioni mai sentite prima, finalmente mi sono sentito nel mio mondo e in quel momento l’unico mio pensiero è stato: “questo è il mio corso!”
Raccontaci del corso e dello stage…
Durante la frequentazione del corso ho potuto approfondire questa mia grande passione per la cucina, ho avuto modo di imparare da tanti professionisti del campo della ristorazione, come Antonio Bicego e Pierantonio Peron con i quali è nato un bellissimo rapporto che tutt’ora manteniamo vivo con delle piacevolissime telefonate. Le lezioni sono state fondamentali, mi hanno permesso di imparare tantissimo, ho vissuto delle esperienze fantastiche e dopo ogni singola lezione mettevo all’opera le mie nuove conoscenze.
Ho svolto lo stage nel ristorante I Ronchi ad Arquà Petrarca, dove mi sono innamorato ulteriormente di questo lavoro, ho potuto sperimentare le mie doti e lì ho capito che ero realmente in grado di svolgere questa professione. Alla fine dello stage ho ricevuto la proposta di continuare a far parte dello staff, ma in concomitanza mi sono state presentate anche altre interessanti opportunità che ho deciso di seguire.
Durante tutto il mio percorso e nel periodo successivo, organizzavo delle cene per amici con Home Restaurant che, inoltre, è diventato il tema della mia tesina presentata a fine corso. Il mio progetto consisteva nella ristrutturazione di una casa di campagna che occasionalmente avrei trasformato in un ristorante.
Un piccolo racconto di chi sei oggi…
Dopo lo stage ho lavorato alla Sodexo, leader mondiale nella ristorazione. Dopo alcuni mesi ho iniziato a lavorare nelle cucine di Bolis, dove mi occupavo della preparazione dei pasti per diverse case di riposo, lì ho potuto sperimentare la mia capacità organizzativa nelle tempistiche di preparazione dei pasti, ne preparavamo 1200 al giorno.
Nel frattempo, tramite una conoscenza sono venuto a sapere che in un villaggio turistico nella località di Cavallino cercavano un capo cuoco, mi sono presentato al colloquio senza tante aspettative ma in realtà, con mio grande stupore, sono stato assunto e dopo una settimana ho iniziato a lavorare.
Oggi sono Chef presso il Villaggio San Paolo di Cavallino dove lavoro tutto l’anno, gestisco 6 cuochi e insieme ci occupiamo del servizio di ristorazione. In alta stagione, prepariamo una media di 860 pasti, in bassa stagione organizziamo qualche cena, ma per lo più pranzi per i lavoratori o comunque persone della zona di Cavallino. Inoltre, nel complesso della Batteria Radaelli, situata all’interno del villaggio, gestisco un ristorante che organizza delle cene a tema Prima Guerra Mondiale, mi cimento nella preparazione di piatti che sono frutto di uno studio approfondito del cibo che veniva consumato durante quel periodo.
Il Corso per la Qualifica di Cuoco mi ha cambiato completamente la vita, devo ringraziare l’Accademia delle Professioni perché oltre a farmi capire quale fosse realmente la mia strada, mi ha insegnato la lezione più importante: non conta l’età per potersi reinventare, l’importante è avere passione e volontà!
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