3 Gennaio 2018
Da Barman a Bar Manager: abilità tecniche unite a competenze manageriali per una professione che guarda al futuro
Barman, Mixologist, Bartender: nomi e definizioni dietro ai quali si nasconde una professione oggi sempre più richiesta e apprezzata, che fa coniugare creatività, fiuto per le nuove tendenze, capacità manageriali e gestionali.
Uno dei trend più in voga del momento è quello di scegliere un locale anche in base alla qualità dei suoi cocktail e di chi li realizza: Barman, Barchef, Mixologist, Bartender, sono tutte definizioni entrate nel linguaggio comune, che oggi spopolano e raccontano le mille sfumature di una professione tornata prepotentemente di moda.
Il nuovo fenomeno mediatico?
C’è già chi scommette che i Bartender saranno il fenomeno mediatico che sostituirà gli chef nell’immediato futuro televisivo (e non solo). Il successo di programmi come “Mixologist – La sfida dei cocktail”, andato in onda su DMAX con i top bartender Flavio Angiolillo e Leonardo Leuci, sono la dimostrazione concreta di come quello dei Barman sia un mondo amatissimo dal grande pubblico.
Se il cinema e la letteratura hanno trasformato il mestiere del Barman in qualcosa di affascinante e a tratti mitico, oggi il mercato è sempre più alla ricerca di Barman formati professionalmente, capaci cioè non solo di interpretare alla perfezione i cocktail classici, ma anche di innovare dando libero sfogo alla loro creatività.
Si tratta di un mondo ricco di suggestioni e cultura, tanto che alcuni dei cockatil più famosi sono associati a personaggi leggendari: il Martini Cocktail a Hemingway (per lo scrittore americano il migliore al mondo si poteva bere al Ritz di Parigi), il Bloody Mary a Orson Welles, il Margarita a Jack Kerouac, il Bollemaker a Charles Buckowski. Intramontabile il detto di Hemingway “My Mojito in La Bodeguita and my Daiquiri in El Floridita”, una frase che voleva celebrare due storici bar che erano stati capaci di inventare due altrettanto storici cocktail.
Anche il cinema naturalmente ha contribuito a rendere mitici molti cocktail, a partire dal Vodka-Martini “agitato non mescolato” di James Bond per arrivare al Wthite Angel di Colazione da Tiffany, solo per citare due tra i più famosi.
Una professione da scoprire
Essere un Barman moderno significa dunque conoscere i grandi classici e i loro segreti, ma anche saper innovare andando alla ricerca di gusti originali e di nuove forme di design del sapore, magari personalizzando con un tocco di classe gli “intoccabili” cocktail storici.
Oggi la figura più completa è quella del Bar Manager, che diventa giorno dopo giorno più complessa e richiede una conoscenza approfondita degli aspetti più vari, dalla spettacolarizzazione del momento in cui si preparano i cocktail alla cura dei dettagli, per non parlare poi di tutti gli ambiti legati al foodpairing, ovvero l’abbinamento tra drink e cibo.
Per questo, nel ricco panorama di corsi professionali, aumentano sempre di più le richieste di corsi che rappresentino un’opportunità concreta per formarsi in modo completo, acquisendo una professionalità che non è affatto più scontata: ne è un esempio il Corso Professionale Integrato per Barman, Bartender, Mixologist per ottenere la Qualifica di Bar Manager tenuto da DIEFFE, che alle 300 ore di lezione teorica e pratica in aula fa seguire anche 300 ore di stage diretto in un’azienda del settore.
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