Dalla palla ovale a Birraio Artigiano: Intervista a Stefano Oliviero dell’azienda agricola Vojo
Dopo una carriera da rugbista e 15 anni nel settore agroalimentare ricoprendo ruoli di controllo qualità e responsabile di produzione, Stefano decide di diventare imprenditore agricolo e formarsi nel mondo della Birra Artigianale. Ora è Birraio Artigiano e titolare di Vojo, azienda agricola che a marzo 2022 aprirà anche un birrificio con taproom annessa.
Accademia delle Professioni con il progetto editoriale “La Guida”
supporta e sostiene ex allievi e clienti che hanno intrapreso un progetto imprenditoriale.
Stefano, raccontaci un po’ chi sei, delle tue passioni e del tuo percorso scolastico e professionale…
Ho 37 anni, sono sposato e papà di Emma e Riccardo .
Le mie più grandi passioni sono sempre state l’Agricoltura, il Rugby e la Cultura Enogastronomica.
Ho iniziato a giocare a rugby a Rovigo nelle giovanili e ho vinto uno scudetto nell’Under 19 e nell’Under 21. Poi sono arrivato in prima squadra e ho collezionato una trentina di presenze. Per due anni sono stato operato al crociato, ma sono tornato in campo. Sono passato al Badia, ho interrotto l’attività e sono tornato per un breve periodo a Villadose, ma mi allenavo poco per i problemi alle ginocchia e mi sono ritirato.
Provengo da una famiglia di agricoltori, conosciuta a Rovigo per la gestione dell’azienda “Il Turrione” nella zona dell’ospedale. Mi sono diplomato all’istituto agrario a Sant’Apollinare, ho lavorato per un’azienda di Bagnoli di Sopra nel controllo qualità e come responsabile della produzione, altri processi li ho imparati alla Finpesca di Porto Viro.
Ora sono un imprenditore agricolo e il mio sogno è quello di creare un’azienda agricola Polifunzionale a KM0, che sto realizzando con Vojo. Tra un anno anche il birrificio diventerà realtà.
Com’è nata la passione per la birra e perché hai deciso di intraprendere questo percorso professionale?
La passione per questo settore è nata nel 2002 grazie alle prime birre artigianali bevute durante il terzo tempo e girando anche per l’Inghilterra. Mi ispirava conoscere nuove birre, sperimentare.
Ho deciso di intraprendere questo percorso nel mondo brassicolo per cambiare vita.
A gennaio 2020 ho lasciato il lavoro, avevo bisogno di dedicare più tempo alla famiglia, volevo tornare in campagna e stare vicino ai miei cari. A darmi la spinta decisiva per intraprendere il percorso per Mastro Birraio è stato il lockdown, nel frattempo ho trovato altri lavori e aiuto mia mamma Luisa a portare avanti l’azienda di famiglia. A ottobre dello scorso anno ho iniziato a frequentare il Corso Professionale per Birraio Artigiano, riconosciuto in ambito europeo e organizzato dall’Accademia delle Professioni.
Per sostenere le spese ho trovato lavoro come team-leader ad Amazon, lavoravo ogni weekend di notte dal venerdì alla domenica.
Com’è stata la tua esperienza in Accademia?
L’esperienza in Accademia è stata fantastica: classe super, i docenti come degli allenatori e lo stage ottimo. La Prima Cotta realizzata dalla mia classe ha vinto il 1° Premio per la cat.9 a Birra dell’Anno 2021.
Ho svolgo lo stage a Fiera di Primiero presso Bionoc, a Cinto Euganeo presso la Busa dei Bringanti, a Parigi presso Paname Brewing Company, e ho conosciuto mastri birrai famosi in tutta Europa.
Negli ultimi mesi ho dormito poco, ho studiato e mi sono aggiornato, grazie alle esperienze dirette in Italia e in Europa.
Il giorno dell’esame ho presentato la mia birra prodotta con il mio orzo.
Da dove deriva il nome della tua azienda e quali sono le caratteristiche del tuo prodotto?
“Vojo” è una parola del nostro dialetto e per me racchiude moltissimi significati: la forza di volontà per arrivare a un traguardo, il coraggio di fare una scelta, dettata anche dall’amore, di provare a rimettersi in gioco.
Ho iniziato producendo orzo, angurie, meloni e un po’ di soia. L’obiettivo è crescere e inaugurare il birrificio tra un anno.
Intanto ha debuttato sul mercato la mia prima birra artigianale “Vojo Osare”. Il sito sarà presto operativo per gli ordini, ma si potrà trovare nell’enoteca Sur Lie dell’amico Angelo Bernardinelli alla fine dei portici di via Cavour, a Rovigo.
“Vojo Osare” è fatta con il mio orzo, leggermente amara e dal colore ambrato, ricorda note di pesca. Con questa birra voglio esaltare i sapori rurali del territorio, si potrà accompagnare al salame ai ferri, salsicce e “fasoi in pocio”.
Il 15 ottobre lo ricorderò così: il giorno in cui sono diventato papà di Emma, il giorno in cui sono diplomato ufficialmente birraio, il giorno in cui sono pronto a lanciare il mio logo.
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