Intervista a Stefano Visinoni di Pagus, Birrificio Agricolo
La loro birra è 100% a Km 0: dai boccali tracima l’amore per i prodotti del territorio -tutto bergamasco-
“Coltiviamo personalmente luppolo, frumento e orzo, utilizzati nelle nostre birre, per garantire un prodotto agricolo e Made in Italy”.
Accademia delle Professioni con l’editoriale “La Guida”
supporta e sostiene allievi e clienti che hanno intrapreso un progetto imprenditoriale.
Stefano, come nasce Pagus Birrificio Agricolo?
“Chi trova un amico trova un tesoro” e, nel mio caso, anche un socio. Legati fin dalla tenera età, io e Gabriele Fontana nel 2016 apriamo un’attività nel settore brassicolo.
Il nostro birrificio, però, non è uno come tanti.
Pagus -termine di origine latina il cui significato indica una circoscrizione territoriale rurale- nasce dopo un percorso di studi che ha visto me e Gabriele allievi in Accademia per la Qualifica di Birraio Artigiano. Lungo l’iter didattico abbiamo maturato l’idea di aprire un’azienda che si distinguesse da tutte le altre, che fosse competitiva in termini di diversificazione del prodotto partendo dalla radice, in senso lato. Decidiamo, così, di creare una birra agricola che racchiuda in sé i prodotti del territorio, il profumo di materie prime scelte, coltivate e curate personalmente con premura e passione, per un prodotto tutto made in Italy.
Entrambi originari di un paesino in provincia di Bergamo, Rogno, nel 2015 inizio ad aiutare Gabriele nella trattoria che apre sul lago d’Iseo, occupandomi della parte riguardante la produzione di birra. Da lì la scintilla. Decidiamo di frequentare assieme il corso professionalizzante per la Qualifica Birraio Artigiano di Accademia delle Professioni che ci fornisce tutte le competenze e le capacità necessarie per aprire un birrificio artigianale che andasse a soddisfare i nostri sogni sposando la nostra filosofia.
Stefano e Gabriele hanno creduto nel loro sogno, quello stesso sogno che ora è una gratificante e feconda realtà.
Cosa rende unica la vostra attività?
Imbottigliamo storie.
La nostra birra è il succo di idee, pensieri, studi, mani che profumano di terra, perché io e Gabriele abbiamo scelto di curare tutta la filiera, dal germoglio al bicchiere. Il nostro prodotto lo vediamo nascere, fiorire perché in ogni sorso sia tangibile l’amore e l’impegno che mettiamo a profusione nel nostro lavoro.
La materia prima utilizzata per la nostra birra -luppolo, frumento, orzo- è totalmente coltivata da noi e siamo convinti che l’utilizzo di prodotti locali a Km 0 impreziosiscano i nostri fermentati.
Nel 2019 abbiamo integrato anche la coltivazione del farro che, attualmente, riduciamo in farina semintegrale che adoperiamo per la vendita, assieme ad altri cereali grezzi.
Quali ulteriori servizi avete introdotto in questo particolare momento?
Abbiamo immediatamente adottato il Delivery, abbiamo un ottimo riscontro, i nostri clienti ci chiamano e noi lo raggiungiamo con gioia e… birra!
E’ stata introdotta una novità: il Box di Pagus. Al suo interno si trovano 2 birre, 2 bicchieri e qualche salatino o grissino gourmet.
Non vediamo l’ora di riaccogliere tutte le persone -nuove e di vecchia data- appassionate di prodotti sani e genuini per poter condividere con loro il frutto del nostro lavoro.
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