Intervista a Marco Grassini, Birraio e Responsabile di Produzione del Birrifico Birracruda
Una passione per l’home brewing che l’accompagna fin da ragazzo, oggi il birrificio è il suo regno. Marco come Responsabile di Produzione firma i successi di Birracruda, gestendone l’intero processo produttivo e la nuova stanza di controllo qualità.
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supporta e sostiene allievi e clienti che hanno intrapreso un progetto imprenditoriale.
Marco, come nasce Birrificio Birracruda?
Tutto nasce da una piadina. Può suonare bizzarro, ma così è.
I titolari di Birracruda hanno una catena di piadinerie: DAPEPPE, 9 punti vendita in tutta la provincia di Pesaro, locali in cui ho lavorato mentre studiavo Biologia Alimentare all’università e prima di dedicarmi completamente al birrificio nel 2016.
L’idea di creare un Birrificio artigianale nasce già all’inizio degli anni 2000 dal desiderio dei fratelli Ricci, proprietari di DAPEPPE di produrre una Birra artigianale buona a prezzi accessibili.
Grazie a questa visione nasce Birracruda ed io oggi ne sono il Responsabile di Produzione.
Il fil rouge che lega il panificato alla birra deriva dall’attenzione verso la sana nutrizione, il biologico, gli ingredienti a Km. 0, la stagionalità delle materie prime. Filosofia che prediligiamo e teniamo presente in ogni lavorazione. A ciò è legato il desiderio di creare una birra che fosse “buona” davvero, e artigianale.
Ho deciso di iscrivermi al Corso di Analisi della Birra per perfezionare i processi produttivi in birrificio, mettendo a frutto anche la mia laurea in Biologia declinando nozioni già acquisite in competenze dallo spunto prettamente pratico in un ambito che amo profondamente, la produzione di birra. E così è accaduto!
Cosa vi rende unici?
Le nostre birre non hanno nome.
È una scelta dettata dal fatto che la birra artigianale a Pesaro non è molto conosciuta né, di conseguenza, valorizzata. Vogliamo essere ambasciatori del gusto brassicolo lasciando a ciascuna birra il nome del proprio stile perché sia facilmente riconoscibile.
Sensibilizzare le persone per portarle ad avvicinarsi a questo stimolante mondo è il nostro obiettivo, dando loro la spinta giusta perché la cultura della birra artigianale si diffonda sempre di più. Le birre da noi prodotte sono 7: Helles, Bock, –entrambe medaglie d’oro al Beer Attraction 2020!–, Pils, Weissen, Pale Ale, American Ipa e American Ipa al bergamotto. Ciascuna è abbinabile alle piadine, agli hamburger e alle zuppe in menu al pub, a seconda dei gusti di ciascun cliente.
Nella nostra zona non ci sono molti birrifici che utilizzano il metodo della bassa fermentazione, modalità che, invece, noi utilizziamo maggiormente per la produzione e particolarmente apprezzata dai clienti.
Birrificio Birracruda è piccolo, ma ad oggi produciamo 900 ettolitri di birra -cifra in costante aumento-, abbiamo 3 tini da 10 ettolitri nella sala cotte con 160 ettolitri di capienza per i nostri fermentatori. Vendiamo la nostra birra in maniera diretta a ristoranti nel raggio di 35/40 Km, non abbiamo distributori.
Da marzo di quest’anno è attiva anche la stanza di controllo qualità che ho creato da zero grazie alla Consulenza di Nicola Coppe, affermato docente in Accademia e celebre birraio. Ora lavoro in completa autonomia per il controllo microbiologico di base, del mosto e, da poco, anche dell’ossigeno con l’arrivo del nuovo ossimetro.
Quali ulteriori servizi avete introdotto in questo particolare momento?
All’interno della provincia effettuiamo la consegna diretta tramite Delivery, ma da sempre distribuiamo birra in tutta Italia attraverso uno shop online.
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