19 Settembre 2019
IL GAZZETTINO | Birra a chilometro zero grazie a due giovani stagisti
Una scommessa tutta da vincere, giocata con passione e determinazione, nel settore sempre più competitivo delle bevande di fattura artigianale, destinate a un pubblico che vuole andare oltre l’offerta della produzione industriale. Si inaugura tra 10 giorni a Teolo
Una scommessa tutta da vincere, giocata con passione e determinazione, nel settore sempre più competitivo delle bevande di fattura artigianale, destinate a un pubblico che vuole andare oltre l’offerta della produzione industriale. Nel suo caso, la birra. Realizzata in quantità limitatissime, a chilometro zero, da degustare rigorosamente sul posto. Andrea Bertorelle inaugurerà il 28 settembre la sua “Birdò Brewery”, birrificio con annesso locale di mescita, in via Euganea a San Biagio. «In realtà, questa avventura inizia quattro anni fa – racconta – quando apro la piccola fabbrica ad Abano, nella zona artigianale. Ora ci siamo trasferiti in un’area che riteniamo più consona e potenzialmente migliore». La struttura, che vanta macchinari di ultima generazione, è basata però su procedimenti rigorosamente artigianali; nessuna produzione serializzata.
«Il processo di lavorazione, in media, dura dalle tre alle quattro settimane, per passare poi all’imbottigliamento e alla vendita diretta. Mi avvalgo della competenza di due stagisti che si sono formati alla scuola di specializzazione per Birrai Accademia delle Professioni di Noventa Padovana; collaboratori giovani e motivati che hanno fatto una vera e propria scelta di vita – continua Bertorelle – la nostra produzione annua, al momento, è nell’ordine dei duecento ettolitri l’anno. Non certo numeri da realtà di tipo industriale, ma l’orizzonte entro cui vogliamo muoverci è totalmente differente. L’obiettivo cui stiamo lavorando è quello di arrivare a otto tipologie di birra rigorosamente artigianale. Questo però è il punto di arrivo. Dal nostro stabilimento, attualmente, ne escono cinque. Il tutto, naturalmente, a chilometro zero.
I nostri prodotti possono essere degustati nel locale annesso al birrificio, anche se serviamo qualche esercizio della zona. Certamente, visti i volumi complessivi, non possiamo arrivare sugli scaffali dei supermercati. Né lo vogliamo». Andrea Bertorelle si muove in un panorama di piccole realtà, ma molto agguerrite.
«In tutta la provincia, i piccoli artigiani della birra sono una decina, ma solo due quelli rigorosamente a chilometri zero. E uno di questi siamo noi».
FONTE: Il Gazzettino (ed. Padova)
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