26 Gennaio 2022
Dall’Accademia a medaglia d’argento come Birraio Emergente 2021, intervista a Nicola Lunardi.
Esperienze in Italia e in Europa ne alimentano la sete di conoscenza sul mondo delle Birre Artigianali fino a diventare un Birraio Professionista e oggi docente di Tecniche di Produzione Brassicola.
Nicola Lunardi assieme ad Eva Pagani è Birraio alla Busa dei Briganti e può vantare una medaglia d’argento come Birraio Emergente, premio inserito all’interno del contest Birraio dell’Anno che riconosce i giovani professionisti più promettenti della scena.
SOMMARIO:
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Nicola, parlaci del percorso che ti ha portato a diventare Birraio Artigiano e poi docente in Accademia
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Che materia tratti nello specifico nel Corso per Birraio Artigiano?
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Quali sono le caratteristiche vincenti di questa professione? Che consiglio daresti a chi desidera intraprendere una carriera nel mondo della Birra Artigianale?
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Come ti sei sentito sul palco di Birraio dell’Anno?
Finite le superiori a Padova, ho deciso di partire per l’Inghilterra per affinare un po’ l’inglese. Poco tempo dopo stavo lavorando dietro al bancone di un pub nei pressi di Londra.
Il mio percorso nel settore brassicolo è partito proprio dall’Inghilterra: anche se non avevo a che fare con birra artigianale, c’era comunque un’attrazione, il pub veniva vissuto in maniera diversa.
Dopo meno di un anno sono tornato in Italia, a Padova, dove ho frequentato il Corso per Degustatore di Birra in Accademia, per addentrarmi più a fondo nel mondo delle birre artigianali partendo da un corso breve.
Successivamente sono andato in Spagna, a Siviglia, dove ho lavorato per quasi due anni al bancone dell’unico brewpub all’epoca in centro della capitale Andalusa, il Maquila Bar.
A Siviglia c’è stata la scintilla vera e propria, ma volevo qualcosa di più , volevo arrivare alla radice della bevanda, alla sua produzione. Così a volte mi sono trovato a lavorare la sera dietro al bancone e qualche giornata davo una mano gratuitamente in produzione pur di imparare il mestiere.
Però mi mancavano le basi: così ho deciso di iscrivermi al Corso per Birraio Artigiano e far ritorno in Italia.
Prima di tornare a Padova mi sono trasferito a Barcellona, dove ho continuato la mia esperienza lavorativa con la birra artigianale in un altro brewpub, Abirradero.
Dopo il Corso in Accademia e gli stage presso Evoqe Brewing e Il Vecchio Birraio, ho fatto ritorno a Barcellona nello stesso brewpub, ma questa volta non più dietro al bancone ma in produzione come assistente birraio, sono rimasto lì quasi un anno.
Finita l’esperienza a Barcellona, ho sentito la necessità di rientrare a Padova per continuare la mia esperienza nel settore craft.
Da lì a poco sono stato contattato da Stefano Bisogno, Head Brewer e docente di riferimento in Accademia, che mi ha proposto il ruolo di docente di Tecniche di Produzione di birra, perché secondo lui avevo le carte giuste. Così mi sono buttato e, dopo vari colloqui, sono stato assunto e poco a poco ho iniziato a seguire diversi corsi.
Allo stesso tempo però volevo continuare la mia esperienza in produzione e ho sposato il progetto della Busa dei Briganti dove inizialmente ho lavorato dietro al bancone del risto-pub a Padova, ma con l’idea che, non appena il birrificio fosse stato pronto e a regime, sarei entrato lì come birraio.
Attualmente lavoro come Birraio alla Busa dei Briganti a tempo pieno e il sabato lo dedico ad Accademia come docente, seguendo i corsi in modalità weekend.
Il Corso per Birraio Artigiano è suddiviso in una parte teorica e pratica in Accademia e in uno o più stage in birrificio.
Io mi occupo della parte pratica in sede a Padova, probabilmente la più dinamica e divertente: la produzione vera e propria.
Si suddivide in otto lezioni, le prime quattro cotte vengono prodotte nell’impianto pilota da 30 litri per dare un’idea generale dei vari passaggi e insegnare agli allievi il metodo di lavoro, nelle successive quattro nella sala cotte da 100 litri dove si può simulare al meglio il processo di produzione.
Nelle otto lezioni vengono prodotte otto birre diverse dove si toccano le quattro macro-nazioni brassicole: Inghilterra, Belgio, Germania e Usa.
La tipica lezione si riassume in: produzione del mosto, confezionamento sia in bottiglia che in fusto, gestione della cantina e, durante i momenti di pausa, si fanno tutti i vari calcoli relativi alla cotta in corso.
Quali sono le caratteristiche vincenti di questa professione? Che consiglio vorresti dare a chi desidera intraprendere una carriera nel mondo della Birra Artigianale?
Tra le caratteristiche vincenti del Birraio vedo passione e dedizione, affiancate da un continuo studio teorico e pratico, essendo un settore in continua evoluzione e crescita.
L’unico consiglio che mi sento di dare a chi vuole affacciarsi al mondo brassicolo è quello di metterci tutta la voglia e determinazione possibile per raggiungere il proprio obiettivo, tutto il resto arriva di conseguenza.
Alla Busa dei Briganti c’era già molto entusiasmo dopo essere stati nominati l’1 dicembre 2021 tra i primi 5 Birrifici Emergenti finalisti a Birraio dell’Anno.
Non nascondo che ero molto emozionato e teso su quel palco, ma dopo la premiazione c’era solo voglia di festeggiare.
Direi che essere stati premiati con la medaglia d’argento su 220 nuovi birrifici nel biennio 2020/2021 è un grandissimo risultato. Lo prendiamo come rampa di lancio per il 2022: ci sono ancora tanti margini per migliorare e nuovi progetti da realizzare.
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