10 Febbraio 2021
Accademia Business School e I-Center TAG Padova per lo sviluppo delle nuove competenze nella Digital Transformation e Industria 4.0
Una partnership consolidata con Accademia delle Professioni, che permette inoltre di offrire agli allievi un vero e proprio Innovation Hub, un luogo di collaborazione e contaminazione dove sviluppare competenze, generare networking e nuove opportunità di lavoro.
SOMMARIO:
Tra le aziende che la Business School può annoverare tra i suoi partner, troviamo I-Center Tag Padova considerato un mentore del business nell’ambito delle nuove tecnologie e del digitale con l’obiettivo di ampliare le possibilità lavorative delle nostre aziende; I-Center TAG Padova è, infatti, un’agorà dove le PMI possono condividere le innovazioni e generarne di nuove per risolvere le sfide quotidiane.
Per questo motivo, I-Center TAG Padova si propone di diffondere e contaminare con le migliori pratiche presenti in aziende non solo d’Italia, ma anche di altri paesi di riferimento (Germania e Giappone), nell’ambito industriale e confrontabili con le dimensioni delle nostre PMI.
Stimolare, dialogare, suggerire ed individuare i processi di cambiamento e miglioramento per innovare le nostre aziende. È infatti fondamentale accompagnare l’imprenditore e i suoi collaboratori nell’ideazione ed attivazione dei loro percorsi autonomi di Digital Transformation. Oltre a percorsi di training e consulenza, I-Center TAG Padova mette a disposizione dei professionisti digitali uno spazio di coworking, un luogo di riferimento dove, grazie alla collaborazione a alla contaminazione, si possono sviluppare competenze e creare nuove opportunità di lavoro.
Abbiamo intervistato Gianni Potti, Co Founder di I-Center TAG Padova
Gianni, perchè ritieni che la formazione di alto profilo e professionalizzante si un acceleratore per il mondo dell’impresa?
Perché la sfida principale di oggi è quella delle competenze. Solo figure skillate nel giusto profilo fanno da booster per l’impresa di oggi e ancor più di domani.
Ritieni che per le aziende del territorio italiano sia necessaria una maggiore sinergia tra il mondo dell’altra formazione e il mondo del lavoro?
Assolutamente si. Nei convegni ad esempio si parla sempre più frequentemente della collaborazione tra Università e impresa. Durante i dibattiti si fanno grandi e roboanti discorsi, ma una volta concluso, ciascuno torna al proprio orticello. L’Università si apre poco alle imprese e le imprese sono invece troppo prese a fare business, dimenticandosi di investire a sufficienza nel capitale umano, come investimento per il futuro!
Qual è la caratteristica vincente per un candidato per emergere sul mercato del lavoro contemporaneo?
Essere un lavoratore ibrido! Benissimo avere una o più specializzazioni, ma oggi più che mai serve capire la complessità, avere in tasca la famosa “valigetta degli attrezzi” che ti consenta di competere sui mercati con una logica di flessibilità e competenza. Un esempio: l’Industria 4.0 richiede un mix di competenze da ingegnere gestionale, di digitale e di finanza. Ecco una tipica figura che oggi non viene sfornata dalle nostre Università e che invece è molto richiesta dalle imprese.